Il mistero della maledizione di Tutankhamon
- Антон Туров
- 21 сент.
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Quando nel novembre 1922 l’archeologo britannico Howard Carter aprì la tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re, l’intero mondo rimase senza fiato. L’incredibile quantità di tesori d’oro, amuleti e oggetti rituali fece parlare di una scoperta unica nella storia dell’egittologia. Tuttavia, pochi mesi dopo, la stampa internazionale diffuse un’altra storia, quella della presunta maledizione del faraone bambino. Alcuni membri della spedizione morirono improvvisamente e i giornali collegarono quegli eventi a un’antica vendetta dall’aldilà. A distanza di un secolo, il mito continua ad affascinare, tanto che nelle discussioni compare spesso un paragone con i segreti custoditi nei caveau di un casino https://lex-casino.it/ o con slots che rivelano solo parte del loro mistero, lasciando il resto nell’ombra.
I dati parlano chiaro: su 58 persone direttamente coinvolte nello scavo, soltanto 8 morirono entro dieci anni dalla scoperta, una percentuale in linea con l’aspettativa di vita dell’epoca. Lord Carnarvon, il finanziatore dell’impresa, morì pochi mesi dopo per un’infezione a seguito di una puntura di zanzara, alimentando le voci sulla maledizione. Ma Carter stesso visse fino al 1939, morendo all’età di 64 anni. Gli studiosi moderni ritengono che molte delle morti fossero casuali, anche se alcuni ricercatori hanno ipotizzato la presenza di batteri tossici all’interno delle camere sigillate da secoli.
Sui social network, il mito continua a prosperare. Su TikTok l’hashtag #Tutankhamun ha superato 300 milioni di visualizzazioni, con utenti che mescolano ricostruzioni storiche e teorie soprannaturali. Su Twitter nel 2020 è diventata virale la notizia del trasferimento delle mummie reali al Museo Nazionale della Civiltà Egizia al Cairo: centinaia di commenti ironizzarono sul rischio di “risvegliare la maledizione”.
Gli esperti concordano sul fatto che il vero mistero non sia una vendetta ultraterrena, ma il modo in cui un mito nato dalla stampa sensazionalistica abbia resistito per cento anni. Le cifre dei visitatori sono impressionanti: la mostra itinerante “Tutankhamon: il tesoro del faraone” ha attirato oltre 1,4 milioni di persone solo a Parigi nel 2019. Questo dimostra che la leggenda, anche senza basi scientifiche, è diventata un fenomeno culturale globale.
Il giovane faraone, morto intorno ai 18 anni, resta così al centro di un enigma che intreccia archeologia, superstizione e cultura pop. La sua tomba non ha portato sventure, ma ha regalato al mondo uno dei racconti più duraturi e affascinanti del XX secolo.
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